“La Morte Cardiaca Improvvisa”
“LA MORTE CARDIACA IMPROVVISA”: A ROMA LA PRIMA CONFERENZA NAZIONALE SUI DEFIBRILLATORI
Esperti civili e militari a confronto sull’attuazione della Legge 116/2021
sulla diffusione dei defibrillatori a tre anni dalla sua promulgazione
Consegnati i riconoscimenti “Cavaliere del Cuore” a uomini e donne della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri che hanno salvato delle vite con l’utilizzo del defibrillatore
e “Messaggero del Cuore” a diverse realtà civili e militari per il sostegno alle attività di prevenzione cardiovascolare
Mercoledì 18 settembre, per la prima volta in Italia, è stata organizzata una conferenza nazionale sui defibrillatori che salvano vite, dopo le tante morti registrate in tutti questi anni. “La Morte Cardiaca Improvvisa – Attuazione della Legge 116/2021 per la diffusione dei defibrillatori – Tutti possono usare il DAE – Realtà e proposte”, è un appuntamento in memoria di Lorenzo Greco, a 10 anni dalla sua scomparsa, dall’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus, membro nazionale della World Heart Federation. L’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus nasce per ricordare un bambino che a 12 anni che ha avuto un arresto cardiaco a scuola e purtroppo non è stato salvato perché non era presente un defibrillatore, strumento salvavita che usato nei primissimi minuti dopo l’arresto cardiaco può aumentare del 70% le possibilità di sopravvivenza.
Un’occasione propizia nella Sala Capitolare presso il Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma per fare il punto sull’attuazione della Legge 116/2021, con esperti e rappresentanti di amministrazioni pubbliche e dei servizi di emergenza-urgenza e riportando esempi concreti di progetti lungimiranti e funzionali.
Si è discusso attraverso partecipati talk tematici della presenza fondamentale per salvare molte vite del defibrillatore, in ambienti extraospedalieri, e non solo nella Pubblica Amministrazione come previsto ma ancora non attuato ma anche in ogni luogo di vita e lavoro, ma non solo: la tecnologia può essere d’aiuto per scoprire in pochi clic dove si trova il DAE piu’ vicino, ma al momento l’APP nazionale prevista nella nuova normativa fortemente voluta da tante associazioni e votata all’unanimità non è ancora operativa. Di stretta attualità anche l’importanza dell’insegnamento della rianimazione cardiopolmonare e l’uso del defibrillatore scuole, così come l’attività di sensibilizzazione e formazione alla defibrillazione precoce portata avanti sul territorio nazionale da molti enti e associazioni con qualche difficoltà per le complesse disposizioni differenti per ogni regione.
In chiusura di conferenza sono stati consegnati i riconoscimenti “Cavaliere del Cuore” a uomini e donne della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri che hanno salvato delle vite con l’utilizzo del defibrillatore e alcuni riconoscimenti “Messaggero del Cuore” per il sostegno alle attività di prevenzione cardiovascolare sul territorio nazionale e per l’impegno a diffondere con virtuosi progetti i defibrillatore nei luoghi di lavoro anche senza ancora un obbligo.
Questo l’elenco dei premiati:
– Cavaliere del Cuore
• Simone Giovanelli
• CARABINIERI Maresciallo Ordinario Silvano De Fulvio, Vice Brigadiere Alessio Olivieri
• POLIZIA DI STATO Questura di Milano Agenti Filippo Lamia ,Geggei Riccio
– Messaggero del Cuore
• Polizia di Stato
• Carabinieri
• Marina Militare
• Edisu Piemonte
• Associazione Nazionale Pubblica Assistenza
• Taxiromacapitale
• Ottaviano Iuliano, Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Sezione Atletica
• Dott.ssa Serena Sagliano, Commissario Capo Questura di Verbania Polizia di Stato
• Capitano di Vascello Filippo La Rosa, Direttore Marinferm Augusta
• Dott.ssa Sara Angelone, Medico Competente Ministero della Salute
• Antonella Bianchi, Ufficio UST Educazione Fisica Sportiva Arezzo
• Thomas Tori, 118 Arezzo
• Dott. Antonio Cropano, Agenzia Etrusco ETS
Presentata anche la carta dei valori e degli intenti del “Forum delle Associazioni ed Enti per la diffusione della cultura della defibrillazione precoce e dei defibrillatori” che nasce da oggi per sollecitare l’emanazione dei decreti attuativi della legge 116/2021, per chiedere di semplificare e unificare le normative regionali per l’uso del defibrillatore, diffondere nelle scuole l’uso del defibrillatore anche con istruttori-insegnanti come già avviene in alcune realtà e allargare l’obbligo dei defibrillatori nei luoghi di lavoro come altri presidi a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
L’evento si è concluso con la donazione da parte del presidente dell’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus, Marcello Segre, all’Arma dei Carabinieri di un defibrillatore e della consegna alla Capitaneria di Porto di Chioggia di un rianimatore meccanico da parte delle cooperative di pescatori di Chioggia.
Dichiarazione del Ministro della Salute, Onorevole Orazio Schillaci:
“Desidero rivolgere il mio saluto al presidente Marcello Segre e a tutti i partecipanti alla conferenza di oggi, un’occasione di rilievo per riflettere sull’importanza della salute cardiovascolare. In questa sede ricordiamo con commozione Lorenzo Greco, il cui tragico destino ha ispirato l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione a sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della prevenzione e della formazione. La sua storia ci insegna quanto sia prezioso ogni istante e quanto sia cruciale agire tempestivamente di fronte ad un arresto cardiaco. Per rendere i defibrillatori più accessibili nei luoghi pubblici e di lavoro, facilitandone l’uso e la diffusione, abbiamo rapidamente approvato i decreti attuativi della legge del 2021. Parallelamente, ritengo fondamentale promuovere una cultura del primo soccorso, formando le persone sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e sull’uso corretto del defibrillatore. Ringrazio l’Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus per il suo impegno nel costruire una società più consapevole e preparata, capace di affrontare le emergenze e, soprattutto, di prevenirle”
Dichiarazione del Vicepresidente della Camera, Onorevole Giorgio Mulè:
“La cultura della vita si nutre di esempi e di atti concreti. Sono quelli che quotidianamente consegna con il suo impegno alla società l’Associazione italiana cuore e rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus. Mai come per la rianimazione cardiopolmonare e l’utilizzo dei defibrillatori sono fondamentali esempi e atti concreti. Dopo la legge 116/2021 molti passi sono stati compiuti, molti altri restano da compiere. Saper di poter contare su passione e professionalità dei “cavalieri e messaggeri del cuore” ci aiuterà a compiere presto e bene questi altri passi”.
Dichiarazione di Marcello Segre, presidente Associazione Italiana Cuore e Rianimazione “Lorenzo Greco” Onlus:
“L’impegno di una grande “squadra del cuore” cresciuta in questi anni ci ha portato a celebrare un doloroso anniversario con la speranza e la consapevolezza che i nostri sforzi e il nostro costante impegno nel diffondere la cultura della defibrillazione precoce. Sono tante le associazioni nate purtroppo dopo luttuosi eventi che si impegnano trasformando positivamente quanto avvenuto in una forte volontà che quanto avvenuto non si ripeta. A molti di loro come anche a noi si sono uniti professionisti sanitari ma anche associazioni e istituzioni che hanno capito l’importanza di creare una cultura diffusa intorno ad uno strumento che continua a non essere presente in ogni luogo. Da qui l’idea di creare un forum delle associazioni e degli enti interessati. Questa conferenza è solo il primo passo di un cammino che deve vedere uniti le associazioni e le istituzioni nel rinnovare un impegno già reso tangibile con la promulgazione di una norma che ha liberalizzato l’uso del defibrillatore senza responsabilità. Consegnare a uomini e donne della Polizia e dell’Arma dei Carabinieri e a cittadini il premio Cavaliere del Cuore per aver salvato delle vite, è il segno tangibile di una Italia bella e unita nello spirito di aiuto verso il prossimo”.
Dichiarazione del Prof. Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità:
“L’evento che si inaugura oggi affronta un problema centrale perché si occupa di sanità pubblica. La morte cardiaca improvvisa è responsabile di circa 50 mila decessi all’anno in Italia; l’incidenza è di 1 caso ogni 1000 individui l’anno, ma aumenta a 8 casi per 1000 l’anno per coloro che hanno una storia di cardiopatia. Sappiamo che può colpire persone di differenti fasce d’età, aumentando con il trascorrere degli anni. Diventa allora fondamentale la prevenzione, possibile attraverso una strategia multidisciplinare che comprenda la predizione, la prevenzione e il miglioramento della rianimazione. In tal senso è necessario sensibilizzare sia la comunità scientifica che quella globale per ridurre gli eventi di morte cardiaca improvvisa e migliorare la sopravvivenza. Ruolo cruciale ha l’accesso pubblico alla defibrillazione, che si basa sulla diffusione di defibrillatori semiautomatici esterni in luoghi pubblici e privati ad alta affluenza, insieme alla promozione delle manovre di rianimazione di base BLS raccomandate anche delle comunità scientifiche. Altrettanto rilevante la necessità di formazione, di informazione e di supervisione.
La Legge entrata in vigore il 4 agosto 2021 prevede proprio la definizione di un programma per la progressiva diffusione e utilizzazione dei defibrillatori. L’Istituto Superiore di Sanità svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione della morte cardiaca improvvisa e di altre condizioni correlate, raccoglie dati epidemiologici e conduce ricerche per comprendere meglio le cause e i fattori di rischio della morte cardiaca improvvisa, monitora l’incidenza e la prevalenza di questa condizione in Italia, contribuisce alla stesura di linee guida e raccomandazioni, promuove la consapevolezza riguardo i fattori di rischio e le misure preventive, collabora con scuole, società sportive e alte istituzioni per educare la popolazione sulla prevenzione della morte improvvisa”.
Dichiarazione del Dott. Patrizio Rossi, Sovrintendente Sanitario Centrale dell’INAIL
“Le malattie del sistema circolatorio rappresentano una delle principali cause di morte. In questo scenario si innestano le morti cardiache improvvise, le quali riconoscono come prima causa le sindromi coronariche. In alcune fattispecie il fattore di natura lavorativa può contribuire all’insorgenza, in altre alla progressione di queste sindromi: sforzi e superlavoro, caratteristiche degli ambienti di lavoro, elevato impegno per eccesso di numero di ore di lavoro senza pausa, sono esempi in cui il lavoro può rivestire un ruolo concausale nel determinismo dell’exitus. In molti di questi casi, l’intervento con il defibrillatore nell’immediatezza dall’arresto risulta fondamentale per evitare la morte.
Accanto ai compiti assicurativo-indennitari che consentono di tutelare gli eventi mortali che riconoscono una causa di natura lavorativa, l’Inail ha anche la funzione di prevenire gli eventi dannosi per la persona. In tema di prevenzione l’Istituto, peraltro, assume una duplice veste: di organo di informazione, assistenza, consulenza, formazione e promozione in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e quello di datore di lavoro per i suoi dipendenti. Al suo interno, già da tempo tutte le strutture Inail sono state dotate di un defibrillatore (2010) e di un carrello delle emergenze (2013) ed è stata anche perfezionata un’apposita procedura per la gestione delle emergenze/urgenze nelle sedi Inail (2016). Non sono stati sporadici, poi, gli interventi del personale sanitario Inail con esito positivo in casi di emergenza cardiaca avvenuti all’interno o in prossimità delle sedi dell’Istituto, proprio grazie alla dotazione del defibrillatore e alla personale sanitario formato per il suo utilizzo.
Al riguardo, la Sovrintendenza sanitaria centrale ha costituito recentemente un Polo per il coordinamento della formazione al BLS-D del personale sanitario sull’intero territorio, con corsi effettuati da istruttori Inail. Sul versante esterno, l’Inail non può esimersi dal promuovere il processo di diffusione del defibrillatore nei luoghi di lavoro e nelle scuole (pure interessate da eventi anche mortali) e di contribuire alla formazione degli operatori, con particolare attenzione agli ambienti di lavoro nei quali si trovano ad operare categorie di lavoratori con elevati fattori di rischio”.
Glauco Malino
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